La mamma e il papà di Anna, una bambina di 3 anni, scrivono alla maestra i loro pensieri in merito alla piattaforma per la didattica a distanza e le diverse proposte. Riflettono sugli aspetti positivi e quelli negativi.
Messaggi dei genitori di Anna P. alla maestra Valeria
Genitori di Anna (3 anni): Sara e Federico P.
Scuola: Infanzia Andersen – Vimercate (MB)
Gruppo: misto 3-5 anni
Mamma Sara
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’iniziativa di e-learning della scuola dell’infanzia. Mai avrei pensato che questa opportunità potesse essere ritagliata a misura di bambino. Fino ad ora infatti, avevo associato la didattica a distanza solo a realtà scolastiche più avanzate. Mi è sembrato invece che questa possibilità sia stata un’ottima risposta al disagio che i nostri bambini stanno vivendo: hanno dovuto, da un giorno all’altro, modificare le loro abitudini e questa iniziativa ha permesso loro di non perdere il legame con le maestre e con le attività didattiche in corso. Sicuramente il rapporto umano e il confronto quotidiano con gli altri bambini non può essere riprodotto “on-line”, ciononostante credo che questa sia un’ottima iniziativa. Da genitore infatti ero preoccupata che l’assenza prolungata dalla vita scolastica, associata anche all’impossibilità di uscire di casa semplicemente per divertirsi giocando all’aperto, potesse far perdere la “familiarità” con l’ambiente scolastico che la mia bambina era riuscita piano piano a conquistare in questi primi mesi di scuola. La didattica a distanza invece ha permesso di abbattere le distanze e formare una unione scuola-famiglia più moderna, una sorta di “famiglia allargata”. Ogni giorno andare a scoprire insieme le novità caricate sul sito, è diventata parte della nostra routine quotidiana. Quotidianamente il materiale viene aggiornato e questo ci fa sentire costantemente nei pensieri delle nostre maestre, sentendole vicine pur nella lontananza.
C’è forse un unico lato “negativo” di questa modalità di comunicazione. Come genitori infatti, abbiamo sempre cercato finora di ridurre al minimo il ricorso alla tecnologia, a favore dei momenti di gioco creativo, di lettura ad alta voce o semplicemente di confronto tra di noi. In questo periodo tuttavia è diventato difficile rispettare questo proposito. Il materiale proposto è così divertente, intuitivo e apprezzato dalla mia bambina che molto spesso diventa difficile limitare il tempo che noi genitori le concediamo per visionarlo utilizzando il cellulare. D’altra parte, sono ben conscia che non esista una alternativa a questo, soprattutto in questo momento di emergenza.
Da ultimo, ho una visione “romantica” per descrivere la didattica a distanza. Credo fortemente infatti che essa sia la dimostrazione concreta, per noi e soprattutto ai nostri bambini come di fronte ad intoppo inaspettato, c’è sempre un modo per andare avanti!
Papà Federico
Proteggere i nostri bambini dal rischio di infezione viene prima di qualunque altra cosa. Questo è il primo pensiero che con mia moglie abbiamo avuto quando la situazione di emergenza sanitaria è esplosa. Gestire la quotidianità però non è facile, anche quando il senso del “bene” è chiaro come in questo momento. Ti domandi come aiutare tua figlia a crescere, come non vanificare gli sforzi fatti nei mesi precedenti con l’inserimento nel contesto scolastico, come mantenerla attiva fisicamente ma soprattutto mentalmente, come stimolare la curiosità e la creatività. Grazie al progetto di didattica a distanza, noi genitori abbiamo qualche preoccupazione in meno: qualcuno ci sta aiutando a dare delle risposte concrete a un bisogno. La cosa particolare di questo bisogno è che non è solo dei genitori.
Nostra figlia ha voglia di fare e di continuare il progetto iniziato a scuola e la didattica a distanza la sta aiutando. Cantare, ballare, fare attività diventano la quotidianità e aiutano a riportare un po’ di normalità. Manca la relazione con i compagni (questo è certo) ma sicuramente si sta già facendo molto. Molto di più di quello che forse ci si aspettava. Personalmente, ad esempio, non pensavo di vedere una prontezza di reazione come questa. In un sistema scolastico che spesso è visto come lento e macchinoso nel dare risposte, non mi sarei mai aspettato che la scuola dell’infanzia fosse una “priorità”. E invece lo è stata, oltre ogni immaginazione. Sì, perché uno si può immaginare un sito un po’ posticcio, raffazzonato. E invece non è così: l’interfaccia è semplice e deduttiva, la grafica carina ed intuitiva anche per i bambini. Le pagine sono aggiornate e viene dato spazio anche a mettere in mostra le attività dei piccoli.
Quest’ultimo aspetto non lo rende uno spazio unidirezionale, ma un luogo virtuale compartecipato in cui i bambini possono in parte ritrovare e ripensare ai loro compagni. Non so dire ad oggi cosa concretamente questa situazione di emergenza ci lascerà in termini di crescita valoriale e di senso di appartenenza. Ma è certo che vedere il sito mi ha fatto pensare che davvero mia figlia è accolta dalle istituzioni e che per queste è una priorità, anche se “piccola”. Mi ha fatto riflettere sull’importanza di dover proteggere la crescita di mia figlia non solo dal punto di vista fisico. Mi ha fatto pensare che le insegnanti hanno davvero a cuore la loro missione: aiutare i nostri bambini (e noi) a crescere.
Anna
Il sito delle maestre mi piace perché ci sono i giochi, le canzoni che cantiamo all’asilo e i libri. E posso fare le cose che fanno anche i grandi!
Link a:
Diario di viaggio 1 – Valeria Vismara, Riflessioni su relazione con bambini e famiglie
Diario di viaggio 2 – Valeria Vismara, collaborazione con i colleghi