Educatrici del nido ricostruiscono la relazione a distanza con i bambini e le famiglie creando una routine settimanale di proposte (saluti, pensieri, letture), con una buona partecipazione delle famiglie.
Esserci con e per le famiglie e i bambini nel tempo sospeso
Le educatrici si pongono come presenza non invadente, nel tempo dell’assenza obbligata
Alessandra Giacobbi
Nido: L’allegra brigata di Telgate (Bg)
Come definire questo tempo? Tempo strano e inaspettato, tempo a tratti spaventoso, tempo sospeso, tempo che ci fa sostare.
Quella domenica, ormai lontana, sembrava un giorno come tanti, e poi in un attimo cominciò ad arrivare alla tv qualche notizia di contagio da covid-19 vicino, troppo vicino. La mia mente viaggiava incredula in quella giornata e ancora inconsapevole della gravità della situazione. Poi arriva la conferma: anche il nostro nido si ferma per una settimana. Ammetto che quasi c’era un pizzico di felicità, giorni di vacanza a febbraio, un tempo di sosta da passare a casa, come mamma, l’idea non era così male, forse avevo anche bisogno di staccare e di ricaricare le batterie!
Poi i giorni passano, le notizie scorrono, diventano come piccole schegge che all’improvviso si scagliano contro e graffiano, ancora una settimana di chiusura e non è sicuro poi che finisca qui. E così via, passano tanti, troppi giorni, non li ho mai contati, ma adesso sembrano infiniti. La routine di casa è diventata nuova. All’inizio era un provare ad occupare il tempo al meglio possibile, con una bambina di due anni e mezzo non è mai stato difficile, ma poi piano piano ho sentito che era necessario dare valore e rilievo a quelle piccole cose che fin ad ora sfuggivano o scorrevano talmente veloci nella frenesia delle giornate e nei vari incastri lavorativi e famigliari. Proprio quando tutto fuori era incerto, dentro le cose importanti diventavano così chiare.
Adesso tutto è lento, tutto prende e ritrova senso, nel bene e nel male, nei momenti di felicità e in quelli di paura e preoccupazione, questo tempo ci cambia, è inevitabile. I giorni a volte sembrano lunghi a volte lenti, ci si inventa una quotidianità nuova, vivere la casa ventiquattro ore consecutive mette alla prova, e questa è una sensazione inaspettata ma una realtà con cui bisogna fare i conti!
Dopo qualche settimana a casa iniziamo come équipe a renderci conto che il nostro pensiero viaggia costante verso i nostri cuccioli del nido… Cosa faranno? Staranno bene? Come vivranno queste giornate? Per prima cosa abbiamo pensato a loro, a come farci sentire vicini anche se lontani, a come fargli arrivare il nostro calore e il nostro pensiero. Cominciamo con qualche proposta di esplorazione casalinga, di sperimentazione di materiale, di costruzione di oggetti che possono essere utili per fare esperienze; qualche video tutorial girati da noi educatrici nei quali raccontiamo ai genitori come possono costruire alcune situazioni, perché alcune scoperte possono essere interessanti e come poter far fare ai bambini esperienze di senso; a ciò si accompagnano alcune letture di albi illustrati tra i preferiti dei nostri cuccioli e ci mettiamo la nostra voce, ed è come se dovessimo provare a riempire da lontano le loro giornate. Teniamo contatto attraverso la nostra coordinatrice che fa da mediatrice attraverso mail, per noi con le famiglie.
Ben presto capiamo che non è abbastanza, che i bambini hanno bisogno di non perderci, di vederci, allora la telecamera si sposta dalla nostra voce e cominciamo a fare saluti, mandiamo canzoncine con il nostro volto. Realizziamo dei video in cui proviamo ad immaginare di avere di fronte a noi I nostri cuccioli, in cui proviamo a ricostruire alcune routine con canzoncine e filastrocche come facevamo al nido, in cui proviamo a metterci tutto il nostro affetto e le nostre emozioni più sincere. Queste cose all’inizio creavano imbarazzo, in gioco ci sono anche le nostre fatiche personali e le tristi situazioni che ognuna di noi vive a causa di questo virus, filtrare le nostre emozioni non è mai stato così difficile, ma poi scopriamo man mano che queste piccole azioni ci danno carica, ci fanno star bene, tutto sommato ci strappano un sorriso.
Arrivano poi i rimandi delle famiglie e iniziamo a sentire dei colpi al cuore, belli e intensi, arrivano foto, video pensieri e questo diventa una boccata d’aria pura. I genitori iniziano a scriverci raccontandoci le loro giornate, mandandoci foto e video delle scoperte ed esplorazioni dei bambini, dei rimandi sui percorsi di crescita che continuano e in cui noi ci sentiamo un po’ spettatrici, ma esserne coinvolte ci fa sentire dentro questi processi evolutivi che si disegnano nelle nostre menti. Succede che le emozioni diventano intense, i legami continuano a distanza, ci danno la certezza di aver seminato qualcosa di bello che continua anche fuori dal contesto nido. Come équipe abbiamo iniziato ben presto ad incontrarci online ogni settimana, a scambiarci le menti, come facevamo quotidianamente, ma soprattutto a ritagliare momenti in cui condividere emozioni, che ci fanno ripartire, ci fanno continuare a coltivare la bellezza del nostro lavoro anche da lontano, ci aiutano anche ad “annaffiare” il nostro team.
Ci accorgiamo che non sono solo i bambini ad avere bisogno di noi (e noi di loro!) ma anche i genitori, le famiglie. Così iniziamo a mettere pensieri, a dare spazio anche a loro per farci sentire i loro bisogni e le loro emozioni… Piano piano tessiamo la nostra rete di relazione, creiamo una routine settimanale per dare spazio a ogni cosa: il lunedì è il giorno dei materiali da condividere e scaricare, poi diventa il giorno dedicato al progetto di psicomotricità e acquaticità casalinga; il martedì è riservato ad alcune letture e alcune proposte ed esplorazioni; il mercoledì è il giorno dei saluti delle educatrici; il giovedì ci dedichiamo alla cucina con la nostra ausiliaria dove le ricette sono una buona occasione per mettere le mani in pasta e scoprire la magia di cucinare, il tutto condito con alcune storie narrate; il venerdì è il giorno dedicato ai grandi, una sorta di rubrica per i genitori in cui i pensieri sono per loro, per riflettere insieme, per condividere, per coccolarsi un po’.
Una rete che, pensandoci bene, è iniziata molto prima del coronavirus, perché la relazione e la cura e l’attenzione che da anni proviamo a dare nel quotidiano, adesso si fa sentire forte e ci da la forza di continuare su questa strada.
Siamo arrivati nei giorni precedenti alla Pasqua a fare un incontro con i bambini online, dopo qualche dubbio iniziale sul come gestirlo, ci siamo detti proviamo, ed ecco che con sorpresa tutti hanno partecipato! Questo è stato un momento davvero emozionante, è stato pensato e preparato ma poi il cuore ha preso il sopravvento e la felicità di rivedere in diretta i volti e sentire le voci dei bambini e delle famiglie ci ha regalato una gioia immensa e anche un po’ strana, perché la quotidianità a volte fa perdere di vista la bellezza di ogni incontro, la divergenza, la fatica o il successo, e adesso questa cosa personalmente la sento e la vedo più che mai chiara.
Siamo partite all’inizio di questo viaggio non programmato, quasi in quinta marcia, cariche di idee, poi abbiamo rallentato, pensato, rivalutato e provato a unire tutti i pezzi; con cura continuiamo ad interrogarci per fare il meglio che possiamo per “Esserci Con e Per le famiglie e i bambini”, per far sì che la nostra obbligata assenza diventi in qualche modo una presenza che non sia invadente ma di sostegno. Ci crediamo e ci proviamo!
Mi ci sono ritrovata! Anche nella scuola dell’ infanzia per cui lavoro seguiamo una routine simile alla vostra con anche – come voi- una parte di riflessioni pedagogiche dedicata ai genitori. Condivido anche le varie emozioni contrastanti e diverse nel tempo, in un tempo apparentemente statico, in realtà emotivamente in movimento. Complimenti…coi bambini così piccoli doppi complimenti!!!
La ringraziamo per il suo prezioso commento.
La ringraziamo del suo prezioso commento.
La ringraziamo per il suo prezioso commento.