Sostegno

Era il 4 agosto 1977 quando, con la Legge 517, lo Stato italiano, come prima nazione al mondo, introdusse il diritto all’istruzione nelle scuole ordinarie per le alunne e gli alunni con disabilità (percorso iniziato con la Legge del 30 marzo 1971, n. 118). Da quel momento, è cominciato un lungo cammino caratterizzato, nel corso degli anni, da tappe importanti che ci portano, oggi, a poter riflettere e a interrogarci sul tema e sulle sfide dell’inclusione a scuola e nella più ampia società, in riferimento alle più recenti normative nazionali (la Legge 104/1992 e gli ultimi decreti n. 66/2017 e n. 96/2019) e agli importanti pronunciamenti internazionali (fra cui la Dichiarazione di Salamanca dell’UNESCO del 1994, l’ICF- The International Classification of Functioning, Disability and Health del World Health Organization del 2001, l’ICF – CY del 2006, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con un goal denominato “provide quality education” finalizzato al raggiungimento di un’istruzione di qualità, equa e inclusiva).

Di fronte a questi cambiamenti che sono di natura sia politica sia culturale, la scuola si confronta con un lavoro che diviene, giorno dopo giorno, sempre più complesso e ricco di sfide educative e didattiche: rispondere alle differenze dei bisogni di tutte le alunne e di tutti gli alunni attraverso una progettazione didattica aperta e flessibile capace di intercettare le differenze e le specificità di ognuno (Cottini, 2019). Non più, dunque, un sistema scolastico pensato per alunne e alunni “senza bisogni particolari”, ma capace di modificarsi, riconoscendo che “le differenze umane sono normali e l’apprendimento deve essere adattato alle esigenze del bambino, piuttosto che il bambino adattato a presupposti preordinati riguardo al ritmo e alla natura del processo di apprendimento” (UNESCO, 1994). 

Una scuola inclusiva è, dunque, un ambiente in cui il riconoscimento delle differenze diventa il punto di partenza per l’elaborazione di una progettazione capace di accogliere le esigenze di tutti senza, tuttavia, sottovalutare i cosiddetti bisogni educativi speciali e rinunciare a intervenire in modo individualizzato per/con le alunne e gli alunni con disabilità.

 Sono sfide che le/gli insegnanti intraprendono, non solo con coraggio, ma soprattutto ricercando una formazione di qualità, inziale e in servizio, che valorizzi anche la dimensione della riflessività e dell’autoformazione. È infatti condiviso, nell’ambito della riflessione pedagogica, come un’alta formazione “volta a rispondere alla diversità delle richieste e delle esigenze didattiche ed educative che i futuri docenti incontreranno in classe è l’iniziativa politica che con maggiore probabilità avrà un impatto positivo sullo sviluppo di comunità più inclusive” (Agenzia Europea per i Bisogni Educativi Speciali e l’Istruzione Inclusiva, 2012, p. 11).

In questa direzione, viene istituita la sezione “Bicocca con le scuole Sostegno” volta ad approfondire i temi relativi alla didattica inclusiva, alla didattica speciale e all’inclusione delle alunne e degli alunni con disabilità, con una specifica – ma non esclusiva – attenzione alla figura dell’insegnante specializzato per il sostegno didattico delle/degli alunne/i con disabilità che, insieme alle/agli insegnanti curricolari, può giocare il ruolo di “catalizzatore” di una cultura inclusiva sugli aspetti culturali, pedagogici e didattici. Questa nuova sezione, intrecciata con il Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, vuole allora essere un luogo di confronto, riflessione e supporto per tutte/i le/gli insegnanti (non solo di sostegno, ma anche curricolari) finalizzata a sostenere e accompagnare la formazione iniziale e in itinere attraverso la condivisione e promozione di buone pratiche. In particolar modo, Bicocca con le scuole Sostegno si propone di:

  • costruire una comunità di pratiche finalizzata, da un lato, a non disperdere le competenze che le/gli insegnanti neo specializzate/i hanno acquisito durante il loro percorso formativo di specializzazione e, dall’altro, a offrire un dialogo tra corsisti/studenti in formazione e docenti in servizio (di sostegno e curricolari), creando una comunità che si alimenta reciprocamente in un circolo virtuoso tra teoria e pratica.
  • promuovere e diffondere buone pratiche inclusive nelle scuole dell’infanzia e primarie. La realizzazione di una didattica inclusiva e speciale non può prescindere da una corresponsabilità educativa e da un lavoro collegiale con le/gli insegnanti curricolari che, insieme alle/agli insegnanti di sostegno, saranno protagonisti nella realizzazione e documentazione di queste buone pratiche.

Per raggiungere tali finalità, all’interno di questa sezione verranno prevalentemente raccolte documentazioni ragionate di percorsi didattici inclusivi – di insegnanti in servizio e di corsiste/i del Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità – che consentano di mettere in luce la stretta relazione e il delicato equilibrio tra la progettazione di classe e quella individualizzata per l’alunno con disabilità, dando particolare rilievo anche alla voce delle/dei bambine/i. Inoltre, verranno promosse occasioni di accompagnamento e di in-formazione, approfondimento e rielaborazione di tematiche educativo-pedagogiche e didattiche in piccolo o grande gruppo, anche a partire da “casi” proposti dalle/dagli insegnanti stesse/i.